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La posizione dell’uomo nel cosmo

Uno degli aspetti che più mi colpì del sistema di Gurdjieff fu quello cosmologico, specialmente la posizione dell’essere umano nell’universo. Possiamo fare l’analogia tra la posizione della terra nel cosmo con la posizione delle terre emerse all’interno del nostro pianeta, ed il risultato vedrebbe il nostro pianeta paragonato ad una desolata landa della Siberia. D’altronde le temperature della superficie non arrivano nemmeno a toccare i 100 °C, dove lo zero assoluto è a -273 °C, mentre a spasso per l’universo possiamo incontrare temperature in grado di ridurre la materia in plasma (milioni di gradi). Clicca qui per farti un’idea. Il tipo di chimica della nostra regione dell’universo è di una natura molto differente a quella, ad esempio, delle stelle, di cui ci vantiamo di chiamarci figli (un po’ freddini). 

A tal proposito voglio citare un passo di Maurice Nicoll, psicologo allievo di Jung che ad un certo punto della sua vita incontrò Ouspensky e Gurdjieff.

Una persona vive nel suo piccolo cosmo che è il suo mondo e questo piccolissimo mondo è governato soprattutto dai propri interessi. La gente non vive nemmeno in questo mondo, questo piccolo pianeta chiamato Terra. Ciò è dovuto sia alla mancanza di sviluppo della coscienza, sia alle difficoltà di questa Terra. La coscienza, nella maggior parte della gente, si limita al piccolissimo mondo di loro stessi, con i propri interessi. Abbiamo appena coscienza gli uni degli altri. Recepiamo sollo ciò che c’interessa e se una persona si interessa solo a se stessa e a tutto ciò che fa parte del suo interesse, tutto quello che si dice sul Cosmo ha per lei scarso o nessun significato, perché questo argomento esige una forma di pensiero che va oltre se stessi. Una persona è attaccata alla sua vita, per questo, generalmente, gli resta pochissima forza per pensare a qualcosa che sia al di là degli interessi vitali immediati. […] Questo è l’uomo sensuale (del Nuovo Testamento), l’uomo che vive solamente in quelle parti rivolte verso i sensi esteriori, verso la vita. Ma in tutte le persone che possiedono un centro magnetico, qualcosa resta nascosto, qualcosa d’interiore che desidera comprendere di più, perché in realtà l’uomo ha molti più sensi interni che sensi esterni.

Tratto da Commentari Psicologici di Maurice Nicoll

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