Mai come questi giorni serve far lavorare la testa senza perdersi in conclusioni facili. Ho…
I social e la dopamina: la mia esperienza
Perché si parla di dipendenza da social? Facile: ogni volta che con premura controlli l’icona di Facebook per scoprire quante notifiche sono comparse, viene ad attivarsi il circuito della dopamina.Ti accorgi di come sei deluso quando le notifiche sono inviti ad eventi inutili o a stupidi giochi? Pensa invece a quando il tuo ultimo post ha ricevuto tanti like che soddisfazione!
Molto goduriosa, questa vittoria. Peccato duri pochi minuti e tu ne abbia presto bisogno di un’altra. Sì, perché al passare delle ore e dei giorni i like al post diminuiscono fino a tornare a zero. E tu hai bisogno di scrivere nuovamente qualcosa che ti permetta di accattare altri like, altri commenti, altra considerazione. In poche parole ti serve un’altra dose.
Risonanza magnetica di un cervello
Non sono in grado di fornire una soluzione universale a questo. Non credo ci sia. Posso solo dire qual è la soluzione che ho adottato io (l’alternativa che avevo valutato era esiliarsi dal mondo online).
Per me scrivere articoli e poi girarli su Facebook o pubblicare video su Youtube sono compiti inseriti in uno schema più grande. Fanno parte di una disciplina che mi sono imposto.
Il mio compito attuale è di pubblicare un video alla settimana e di sforzarmi di pubblicare un articolo qualora senta che questo possa avere un significato per uno o più lettori assidui.
Basta.
A questo punto like, commenti e dopamina passano in secondo piano. Certo, mi fa piacere vedere che ciò che pubblico abbia un seguito. Ma è secondario: prima viene una disciplina che mi sono imposto.
I social sono così strumento e non scopo.
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