Esercizi di consapevolezza applicata
Mai come questi giorni serve far lavorare la testa senza perdersi in conclusioni facili. Ho voluto toccare due temi, quello della famosa app Immuni e quello delle fake news.
Mai come questi giorni serve far lavorare la testa senza perdersi in conclusioni facili. Ho voluto toccare due temi, quello della famosa app Immuni e quello delle fake news.
La mia impressione è che dopo un periodo di scuotimento iniziale ci si sia un po’ rassegnati o semplicemente si sta vedendo la luce fuori dal tunnel del dopo Pasqua. Nel frattempo, però, mentre tutti guardavano il numero dei morti crescere, sono successe un po’ di cose, a mio avviso alcune delle quali sono molto gravi.
Apro la porta d’ingresso ed ecco il sole, gli uccellini e l’arrivo della primavera. Poi torno in casa, apro i social e una morsa nera cerca di avvinghiarmi. Ma la vedo, la conosco perché ha fatto parte di me per…
Qual è il senso profondo di precipitare a terra?
Non lo so, è un po’ come se la vita mettesse alla prova per vedere se sono o non sono in grado di reggere la caduta.
Nella nostra visione ahimè inconsapevolmente neoliberista della spiritualità (guarda questo video, che consiglio a chiunque voglia finalmente capire qual è l’intreccio tra psicologia, politica, economia e sociologia oggi), visione neoliberista, dicevo, secondo la quale «dobbiamo crescere» e «è necessario fare progressi», ma potrei anche aggiungere «dobbiamo ridurre le spese (energetiche)», abbiamo bisogno di parametri di riferimento per comprendere che direzione stiamo prendendo. Per valutare cioè se gli sforzi che facciamo ci stanno effettivamente portando da qualche parte o si tratta di un vicolo cieco.
In una delle diverse notti insonni, di quelle in cui qualsiasi pratica non è sufficiente a quietare la mente, ho pensato di rivolgermi alle infinite risorse del web in cerca di qualcosa in cui specchiarmi. D’altronde la paternità è qualcosa…
Alti e bassi: chi non ne ha? Eppure quando tocca a noi è piuttosto difficile accettarli con tale saggezza.
Attenzione, non è detto che preferiamo gli alti ai bassi (parlo di umore e non di centimetri, beninteso). Questo è un luogo comune.
Di cosa sto riempiendo le parole?
Le parole sono dei contenitori e dei veicoli. Posso inserirci qualcosa o lasciare che siano vuoti, posso spedirli o posso lasciarli affondare.
Nel mio lavoro quotidiano di farmacista mi ritrovo continuamente a contatto con delle persone, rispetto alle quali mi trovo in una posizione di servizio.
È molto interessante osservare le diverse modalità con cui gli altri si approcciano a me.
Il nostro stato è una risultante tra le condizioni mentali, emozionali e fisiche. Questi tre mondi ben distinti si amalgamano e li percepiamo come tutt’uno, a meno che non ci prendiamo il tempo di ascoltarli con attenzione.